Grande

di Daniele Nicastro

[Recensione di Lisa, Alexandre, Jacopo, Sophia, Matteo, Chiara, classe II media Collège Les Hauts Grillets di Saint Germain en Laye]

Luca è un giovane ragazzo torinese che durante le vacanze estive vuole andare a giocare con i suoi amici ma che purtroppo è costretto a trascorrere l’estate con i genitori in Sicilia a Petramonica, a casa della nonna. È nel paese di Petramonica che si svolge principalmente la storia dove operano le cosche mafiose. Luca non ha amici con cui divertirsi anche se potrebbe avere la compagnia di suo cugino Paolo, quest’ultimo invece sembra più interessato agli studi e ad altri impegni.

L’incontro con Mario sembra risolvere il problema della solitudine di Luca perché  finalmente ha trovato un “amico” con cui stare.

Mario ha il motorino, l’ultima generazione dei cellulare, ha sempre soldi in tasca e si veste alla moda ma soprattutto invita Luca al bar e questo lo rende agli occhi di luca apparentemente grande. La compagnia di Mario porta Luca, senza rendersene conto,  nel giro della mafia. All’inizio Luca ingenuamente sta al gioco e comincia a fare dei “lavoretti” che consistono  nel costringere i commercianti a pagare il “pizzo”, in un secondo momento, invece, capisce la situazione e si ribella.

 La caratteristica di Luca è l’ingenuità infatti riguardo gli atteggiamenti mafiosi  dice “è roba per mafiosi e io non sono uno di loro nemmeno ci assomiglio! Me li immagino con la lupara e  con lo stuzzicadenti in bocca… che ne so io come sono nella vita reale?” A mano a mano che la vicenda si sviluppa invece, Luca si rende conto di essere entrato in una trappola.  Con la “famiglia” riesce ad “avvelenare” anche il vocabolario usando termini come “onore”, “protezione” o “famiglia”. La consapevolezza del suo coinvolgimento con la mafia viene raggiunta da Luca quando dice “Ho giurato è vero. Ma a chi? A dei criminali che usano la mia fedeltà come una gabbia per costringermi a rubare, minacciare, sparare”.

Luca farà di tutto per uscire dalla banda mafiosa, aiutato da veri amici come Paolo che ha dimostrato in tutta la storia di essere veramente “grande” soprattutto dando dei consigli a  Luca.

Seppure inventata, la storia potrebbe in un certo senso accadere. Forse perché nasce da un’esperienza vissuta dall’autore, anche se in parte. I riferimenti ai luoghi e al tempo sono reali e questo rendono la storia vera. Per questo “Grande” è una storia di coraggio che affronta un tema difficile, quello della mafia, dunque della legalità ma allo stesso tempo il problema dell’adolescenza e della fragilità dei ragazzi di finire nei guai senza neanche accorgersene.

La storia è a lieto fine perché tutto ritorna al suo posto, i mafiosi vengono arrestati, Luca raggiunge la consapevolezza del pericolo corso e soprattutto trova l’amore di una ragazza, quasi a volere trasmettere che per dimostrare maturità si deve correre qualche rischio.

Daniele Nicastro, Grande, Einaudi Ragazzi, 2017