Nel mare ci sono i coccodrilli

di Fabio Geda

A cura degli studenti della classe 3MA Scuola Italiana Cristoforo Colombo di Buenos Aires:

Candela Brucco, Chiara Larocca, Eugenio Olcese, Franco Pelaccini, Camila Usandivaras.

Il romanzo di Fabio Geda narra la storia vera di Enaiatollah Akbari, un ragazzo afghano costretto a lasciare il suo Paese e la sua famiglia per trovare condizioni di vita migliori. Sua madre, con un coraggioso atto d’amore, lo conduce in Pakistan, lontano dalle persecuzioni dei Talebani e, dopo avergli fatto promettere che si comporterà sempre in modo onesto, lo lascia solo. Da quel momento inizia il suo lungo e terribile viaggio da clandestino attraverso il Pakistan, l’Iran, la Turchia, la Grecia e, infine, l’Italia. Enaiatollah lavora duramente, affronta pericoli, incontra ostacoli, attraversa a piedi la montagna e si avventura in mare con un gommone; passa attraverso l’indifferenza e la crudeltà delle persone, ma stringe anche rapporti di amicizia con ragazzi come lui e incontra adulti che lo aiuteranno. In Italia otterrà il permesso di soggiorno e potrà studiare, anche grazie all’amore di Danila e Marco e dei loro figli che lo faranno sentire parte della famiglia. Il romanzo si conclude con la commovente e silenziosa i telefonata tra Enaiat e sua madre.

Il protagonista narra in prima persona e l’autore interviene, ogni tanto, per fare domande o riflessioni, per invitare Enaiat a spiegare o approfondire. Durante il racconto c’è un’atmosfera inquietante perché il pericolo è sempre in agguato e non si sa mai che cosa succederà al povero ragazzo, ma il linguaggio è sempre pacato: Enaiat non ha rancore e non usa parole dure verso chi lo ha maltrattato. Questo vuol dire che, nonostante la sua brutta esperienza, non ha perso la fiducia negli uomini e nella loro umanità.

Il libro ci è piaciuto molto perché ci ha fatto capire la difficile condizione di chi vive in paesi dove ci sono conflitti, dittature e povertà, degli enormi pericoli che molti ragazzi, anche più piccoli di noi,  sono ingiustamente costretti ad affrontare. Ci ha colpito molto anche il messaggio che, nonostante tutto, è positivo: anche nelle condizioni più precarie c’è sempre una speranza e non bisogna mai arrendersi.

La vicenda  di Enaiatollah ci ha fatto anche riflettere sulla storia dell’Argentina , il paese in cui viviamo, dove nel secondo dopoguerra sono arrivati molti emigranti dall’Europa, soprattutto dall’Italia, che affrontavano un lungo e faticoso viaggio per trovare un lavoro e una vita più serena e dignitosa. Sono i nostri bisnonni che hanno raccontato, e alcuni ancora raccontano, storie incredibili di coraggio, sofferenza e speranza, come quella di Enaiatollah.

Ci auguriamo che in un futuro non lontano non ci siano più storie come questa da raccontare.

 Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli, Baldini & Castoldi, 2017